[italia] ‘E ora?’ Alfiero Grandi spiega cosa succede con l’emendamento del governo
“Il Governo ha tirato fuori il coniglio dal cappello e ha presentato al Senato un emendamento che ha chiaramente l’obiettivo di evitare il referendum sul nucleare, infatti abroga le norme che costituivano il corpo centrale del quesito referendario.
Tuttavia il testo dell’emendamento non è limpido”. Alfiero Grandi, uno dei portavoce del Comitato ‘Vota Sì per fermare il nucleare’, spiega cosa succede adesso, dopo l’approvazione al Senato del decreto legge ‘omnibus’ che contiene il presunto stop al nucleare.
“E’ solo un tentativo poco nobile di coprire la clamorosa ritirata del Governo? Forse”, dice. “E’ un tentativo di tenersi aperta una strada futura? Può essere, anche se messa così conferma solo che il Governo non ha ancora capito cosa è accaduto a Fukushima”. Anche il rinvio a decisioni europee, sottolinea, “sembra ignorare che l’Europa non è in grado di decidere per il nucleare, fino ad ora a solo preso atto che c’era in una parte di paesi”.
Comunque, dopo l’approvazione del decreto legge, modificato con l’emendamento al Senato, “perché queste modifiche diventino legge debbono essere approvate nello stesso testo alla Camera. Se la Camera cambia il testo la legge dovrebbe tornare al Senato per l’approvazione definitiva”. Le Camere hanno 60 giorni in tutto per convertire il decreto in legge: fino al 30 maggio.
Poi il testo deve essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale “e solo a quel punto la Cassazione potrà giudicare se i quesiti referendari sono stati assorbiti dalle modifiche legislative”. Quindi, sottolinea Grandi, fino a quel momento, “la mobilitazione referendaria deve essere mantenuta in piedi”. Perché, avverte, “di fronte a qualunque incidente di percorso non ci possiamo permettere di rischiare che si arrivi al referendum impreparati”. Basti ricordare, aggiunge, “che anche la propaganda referendaria sul nucleare potrà continuare fino a quando ci sarà la sentenza ufficiale della Corte di Cassazione”.
In altre parole “non è il Ministro Romani , né il Governo, che può decidere se il referendum ci sarà oppure no. Questo giudizio può darlo solo la Cassazione. Senza dimenticare che ci sono altri importanti referendum in gioco: ricordo ad esempio la nostra alleanza con i 2 referendum per l’acqua pubblica”.
Tuttavia il testo dell’emendamento non è limpido”. Alfiero Grandi, uno dei portavoce del Comitato ‘Vota Sì per fermare il nucleare’, spiega cosa succede adesso, dopo l’approvazione al Senato del decreto legge ‘omnibus’ che contiene il presunto stop al nucleare.
“E’ solo un tentativo poco nobile di coprire la clamorosa ritirata del Governo? Forse”, dice. “E’ un tentativo di tenersi aperta una strada futura? Può essere, anche se messa così conferma solo che il Governo non ha ancora capito cosa è accaduto a Fukushima”. Anche il rinvio a decisioni europee, sottolinea, “sembra ignorare che l’Europa non è in grado di decidere per il nucleare, fino ad ora a solo preso atto che c’era in una parte di paesi”.
Comunque, dopo l’approvazione del decreto legge, modificato con l’emendamento al Senato, “perché queste modifiche diventino legge debbono essere approvate nello stesso testo alla Camera. Se la Camera cambia il testo la legge dovrebbe tornare al Senato per l’approvazione definitiva”. Le Camere hanno 60 giorni in tutto per convertire il decreto in legge: fino al 30 maggio.
Poi il testo deve essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale “e solo a quel punto la Cassazione potrà giudicare se i quesiti referendari sono stati assorbiti dalle modifiche legislative”. Quindi, sottolinea Grandi, fino a quel momento, “la mobilitazione referendaria deve essere mantenuta in piedi”. Perché, avverte, “di fronte a qualunque incidente di percorso non ci possiamo permettere di rischiare che si arrivi al referendum impreparati”. Basti ricordare, aggiunge, “che anche la propaganda referendaria sul nucleare potrà continuare fino a quando ci sarà la sentenza ufficiale della Corte di Cassazione”.
In altre parole “non è il Ministro Romani , né il Governo, che può decidere se il referendum ci sarà oppure no. Questo giudizio può darlo solo la Cassazione. Senza dimenticare che ci sono altri importanti referendum in gioco: ricordo ad esempio la nostra alleanza con i 2 referendum per l’acqua pubblica”.